Abbasso lo sguardo e leggo inciso sul mio polso sinistro “Portami a respirare”. Quasi ad essere un piccolo promemoria. Questa raccolta di poesie, monologhi, pagine di diario strappate, lettere e tanto altro (scritto male) vi porterà in un viaggio nel mio 18esimo anno di vita. Un anno che mi ha tolto tutto. E da cui sono dovuta ripartire. Un invito a respirare, in una società sempre più colma di aspettative irraggiungibili e di ritmi frenetici. La pubblicazione di questa piccola opera è il mio prendere coscienza. Di una realtà amara, ma profondamente tenera. È un invito alla vulnerabilità. Al concedersi senza aver paura che l’altro possa farti del male, perché fa tutto parte del gioco. È un invito a prendere tempo. A darvi tempo. Fiducia. E amore.